WITTGENSTEIN 2021

Castelnuovo Rangone (MO)/ Torrione Medievale, Via Matteotti

Vernissage 23.10.2021 Aperto dalle ore 15

Performance Laura Rambelli ore 17 / Piazza Papa Giovanni XXIII

Àgnes Hamvas & Hubert Hasler ° Mandarina Brausewetter ° Maria Grün ° Valentina Lapcheva ° Michael Koch ° Yukika Kudo ° Oscar Cueto ° Rafael Lippuner ° Stefano Bernardi ° Svetlana Mircheva ° NOIMA ° Eva-Maria Schartmüller ° Laura Rambelli ° Robert Reszner ° Vera Klimentyeva ° Franz Wassermann °

Team curatoriale Denise Parizek & Laura Rambelli

Durata della mostra 24.10. – 7. 11. 2021

Orari d ́apertura
23, 24, 30, 31 Ottobre & 6, 7 Novembre ore 10-12 e 16-19

L‘accesso alla mostra è consentito solo con Green Pass. Il pubblico dovrà indos- sare la mascherina.
Green Pass is required & wear a FFP 2mask

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Photocredits Hubert Hasler


 

1921 – 2021
100 Jahre Traktats Logic Philosophicus

1951 – 2021
70 igstes Todesjahr Ludwig Wittgensteins

Mit den Mitteln der zeitgenössischen Kunst stellen wir verschiedene Aspekte von Wittgensteins Schriften und Leben zur Diskussion und verweisen damit auch auf aktuelle Entwicklungen und imaginierte Utopien. Wittgenstein war ein glühender Europäer, in seinem Sinne reisen die Ausstellung und ihre Künstler durch Europa und kooperieren mit lokalen Kuratoren und Künstlern. So passt sich diese Schau von Ort zu Ort an und lebt ein gemeinsames Europa.
Plötzlich ist nichts mehr so, wie es war. Geschlossene Grenzen, eingeschränkte Bewegungsfreiheit, Maskierung ist gefragt, ebenso wie physische Distanz. Um all diese Unzulänglichkeiten zu kompensieren, müssen wir umso mehr zusammenhalten. Deshalb ist es uns gemeinsam gelungen, diese Variante von WITTGENSTEIN zu präsentieren.
Anpassung, Veränderung, Bewegung ist die Grundlage der Evolution.
Wittgenstein erlebte viele ungewöhnliche Perioden in seinem Leben, zwei Weltkriege, Sturz der Monarchie, wachsender Antisemitismus, Wirtschaftskrise, persönliche Krise, Depressionen, Tod seiner Geschwister. Ob er sich nun innerhalb oder außerhalb der gesellschaftlichen Blase befand, er versuchte, sich der Situation anzupassen, trotz aller revolutionären Tendenzen. Er führte Unterrichtsmethoden ein, die später in den Waldorfschulen (Steiner) verwendet wurden. Er ging mit seinen Schülern in die Natur, um Pflanzen zu bestimmen, kochte Tierskelette, um den Kindern die Möglichkeit zu geben, den anatomischen Aufbau zu verstehen. Mit seinen Schülern entwickelte er das erste Schulwörterbuch, das später zum Standard wurde.
In Krisensituationen zog er sich immer wieder in die Natur zurück, allein oder mit Freunden, und wanderte durch die Lande. Dabei folgte er der klassischen These – wandern, den Kopf heben und die Gedanken fliegen lassen. Zu diesem Zweck, der Kontemplation und Erdung, baute er sich ein Holzhaus als Rückzugsort in Skjolden in Norwegen. Wittgensteins Liebe zur Natur und seine Bescheidenheit sind ebenso Ausgangspunkt wie die Bilderflut in den Medien, der Worte nicht mehr gerecht werden können. Seine Schriften warnen vor dem Bedeutungsverlust des gesprochenen Wortes, dem übermäßigen Gebrauch von Abkürzungen und der Verstümmelung der Sprache, der Entwicklung eines partiellen Analphabetismus.

 

1921 – 2021
100 anni di Tract Logic Philosophicus

1951 – 2021
70° anniversario della morte di Ludwig Wittgenstein

Utilizzando i mezzi dell’arte contemporanea, mettiamo in discussione vari aspetti degli scritti e della vita di Wittgenstein, facendo così riferimento anche agli sviluppi attuali e alle utopie immaginate.
Wittgenstein era un europeo entusiasta: è con quello stesso spirito che la mostra e gli artisti viaggiano attraverso l’Europa, collaborando con curatori e artisti locali. In questo modo, lo spettacolo cambia, si adatta, si trasforma da luogo a luogo e sperimenta un’Europa comune.
All’improvviso niente è più lo stesso. Confini chiusi, libertà di movimento limitata, mascheramento obbligatorio, imposizione della distanza fisica. Per compensare tutte queste mancanze dobbiamo restare uniti più di prima.
Ecco perché in collettivo ci siamo impegnati per presentare questa variante di WITTGENSTEIN a Castelnuovo, in Italia.
L’adattamento, il cambiamento, il movimento stanno alla base dell’evoluzione.
Wittgenstein ha vissuto molti periodi singolari nella sua vita: due guerre mondiali, la caduta della monarchia, il crescente antisemitismo, la crisi economica e personale, la depressione, la morte dei suoi fratelli.
Che fosse dentro o fuori la bolla sociale, ha sempre cercato di adattarsi alla situazione, nonostante tutte le tendenze rivoluzionarie.
Introdusse metodi di insegnamento successivamente adottati nelle scuole Waldorf (Steiner); passeggiava nella natura insieme ai suoi alunni, identificando piante e scheletri di animali per iniziare i bambini all’anatomia.
Con i suoi allievi sviluppò il primo dizionario scolastico, il quale venne successivamente adottato come standard. In situazioni di crisi, si ritirava volentieri nella natura, solo o con amici, e vagava per le campagne, ispirandosi in tal modo alla tesi classica “vaga, alza la testa e lascia volare i tuoi pensieri”.
In nome della contemplazione e del radicamento, costruì a Skjolden in Norvegia una casa di legno come rifugio.
Il suo amore per la natura e la sua modestia rappresentano un punto di origine paragonabile al flusso di immagini nei media, cui le parole non possono più rendere giustizia. I suoi scritti mettono in guardia contro la perdita di significato della parola parlata, l’uso eccessivo di abbreviazioni e la mutilazione del linguaggio, lo sviluppo dell’analfabetismo parziale.

 

1921 – 2021
100 Years of Tract Logic Philosophicus

1951 – 2021
70th anniversary of Ludwig Wittgenstein’s death

Using the means of contemporary art, we put various aspects of Wittgenstein’s writings and life up for discussion, thus also referring to current developments and imagined utopias. Wittgenstein was an enthusiastic European, and in his spirit the exhibition and its artists travel through Europe and cooperate with local curators and artists. Thus, this show adapts from place to place and experiences a common Europe.
Suddenly, nothing is the same anymore. Closed borders, restricted freedom of movement, mandatory masking and physical distance.
To compensate for all these shortcomings, we have to stick together even more. That is the reason why we have collectively succeeded in presenting this variant of WITTGENSTEIN in Castelnuovo, Italy.
Adaptation, change and movement are at the basis of evolution.
Wittgenstein experienced many unusual periods in his life: two world wars, the fall of the monarchy, the growing Anti-Semitism, both an economic and personal crisis, depression, the death of his siblings.
Be it inside or outside the social bubble, he tried to adapt to the situation, despite all the revolutionary tendencies. He introduced teaching methods that later were used in the Waldorf schools (Steiner). He went into nature with his pupils to identify plants and cooked animal skeletons to give the children the opportunity to understand the anatomical structure.
Together with his students, he developed the first school dictionary, which later became the standard one. In crisis situations, he repeatedly withdrew to nature, whether alone or with friends, and wandered through the countryside. In doing so, he followed the classical thesis: wander, lift your head and let your thoughts fly.
For contemplation and grounding purposes, he built himself a wooden house as a retreat in Skjolden in Norway. Wittgenstein’s modesty and love for nature are as much a point of origin as the flood of images in the media, to which words can no longer give justice. His writings warn against the loss of meaning of the spoken word, the excessive use of abbreviations and the mutilation of language, and the development of partial illiteracy.


KÜNSTLER*INNEN / ARTISTA

La mostra è tanto varia e internazionale quanto lo fu Ludwig Wittgenstein durante tutta la sua vita.
100 anni dopo la pubblicazione del trattato Logico Philosophicus, ci troviamo a vivere un periodo simile al primo post guerra. Il mondo è andato a pezzi. Le domande complesse richiedono risposte altrettanto complesse e articolate. Il linguaggio non deve essere usato come un’arma. Il persistente antagonismo ha fatto precipitare il mondo in un abisso.
Durante la prima guerra mondiale, Ludwig Wittgenstein elaborò le sue esperienze, le sue convinzioni, i suoi dubbi, sviluppò la sua attenzione per linguaggio — o meglio, per l’utilizzo delle parole — e rappresentò una novità nel mondo filosofico del XX secolo.
Con le sue frasi concise e oracolari ha cambiato il pensiero di molti. Ha apportato un cambiamento di paradigma nella filosofia. Questo tipo di cambiamento di pensiero è esattamente ciò di cui oggi abbiamo bisogno per creare un futuro comune degno di essere vissuto.
Ciascun artista rielabora attraverso un approccio personale la vita e gli insegnamenti di Wittgenstein.


Mandarina Brausewetter
L’amore di Wittgenstein per i dettagli è il punto di partenza del lavoro fotografico di Mandarina Brausewetter. Da un lato, il lavoro è un riferimento all’onnipresente design della casa Wittgenstein, dall’altro, la foto è un’allusione alla situazione sociale in Bulgaria. Negli ultimi anni molte persone hanno rimosso i radiatori dalle proprie case perché non potevano più sostenerne i costi. il prezzo della bolletta di una corona dà l’illusione di potersi scaldare senza però essere totalmente poveri. L’abbandono ebbe un ruolo importante nella vita di Wittgenstein e fu una sfida per un erede borghese come lui. Ludwig Wittgenstein preferiva la semplicità alla vita borghese. Ciononostante, nel corso della sua vita fu importante per lui avere/assicurarsi un supporto finanziario in caso di emergenza. Mandarina Brausewetter fu una delle prime donne writer viennesi a diffondere graffiti a stencil negli spazi pubblici. Dopo una formazione in pittura classica e design industriale, l’artista di Sofia ha lavorato principalmente come illustratrice per varie riviste, copertine di dischi, poster e volantini, così come in vari campi della media art, tra cui video, performance, pittura, ceramica e scenografia. Stilisticamente, le sue opere sono state spesso paragonate o confuse con quelle dell’artista britannico Banksy, con il quale ha esposto a Vienna nel 2005 e nel 2006. Nei primi anni, ha reagito alla sofferenza percepita e all’impotenza degli individui in situazioni di guerra come nella ex-Jugoslavia o nella guerra in Iraq con dichiarazioni politico-sociali. Lavora spesso con immagini ambigue e frammenti di testo abbinati in modo cinico e critico. L’artista ha impostato la mostra in un modo diverso dal solito, ma non ne ha modificato l’impatto sociale, critico e politico, un mélange dall’alto standard di bellezza e design.

Stefano Bernardi
Nel tentativo di realizzare il Teorema 4.014, ho immaginato di mettere a disposizione degli alveari sei strumenti acustici con cui potessero interagire per registrarne i suoni prodotti.
Di conseguenza, mi sono sintonizzato sulle onde sonore delle api attraverso una rappresentazione indiretta del loro suono.
Attraverso il processo di editing e diffusione del suono, ho cercato di articolare una struttura logica, una rappresentazione del rapporto tra il linguaggio e il mondo. L’abilità mimetica propria degli artisti impone i limiti del linguaggio e accompagna l’ascoltatore dell’installazione sonora alla soglia tra il mondo e l’espressione linguistica. Sottolineare il rapporto dell’uomo con il mondo apre la strada a un ritorno a una visione del mondo stesso, specialmente dopo anni di visione di sé.

Oscar Cueto
Wittgenstein chiama Perez, un uomo con la sindrome di Tourette. Il discorso senza senso è legato al conflitto tra centro e periferia. La performance sarà una collaborazione tra la Vienna Wittgenstein Haus e Bikini Wax, uno spazio gestito da artisti con sede in Messico. Conversations with Wittgenstein è un’installazione composta da un cortometraggio abbinato ad un poster. L’opera di Cueto è parte dell’attuale dibattito che vede gli artisti affrontare la più ampia questione di come il denaro e la mercificazione dell’arte guidino il mondo dell’arte. Il film è un’aria in 5 atti. Ogni atto è una conversazione telefonica tra Wittgenstein (il filosofo austriaco) e Perez (un uomo con la sindrome di Tourette).

Maria Grün
Il processo di alienazione e il rapporto con l’abietto sono iscritti nelle mie opere: “Né soggetto né oggetto. Si profila all’interno dell’abiezione, una di quelle violente, oscure rivolte dell’essere, dirette contro una minaccia che sembra emanare da un esterno o da un interno esorbitante, espulso oltre la portata del possibile, del tollerabile, del pensabile. Sta lì abbastanza vicino, ma non può essere assimilato…”
“La filosofa e psicoanalista Julia Kristeva ha definito l’abiezione come qualcosa “di rifiutato, a cui non si può sfuggire, da cui non si può proteggere immediatamente un oggetto…Il rifiuto è qualcosa di astratto e indefinibile”.
Nel mio lavoro, l’abiezione si trova nella rappresentazione del corpo frammentato e nell’interno del corpo trasferito all’esterno.
Gli oggetti parlano del proprio essere interiore, che allo stesso tempo potrebbe anche essere chiamato l’Altro, perché da un lato è in assoluto rapporto con noi stessi e tuttavia rimane completamente astratto. È una parte inconscia del nostro Io che diventa “reale” e percepibile solo attraverso processi disfunzionali – dolore, fallimenti fisici, malfunzionamenti… L’abietto si trova nel disfunzionale del corpo, che vuole essere ignorato perché collegato all’infausto.
Quindi il sangue, i fluidi e gli essudati corporei … e la loro presenza al di fuori del corpo rappresentano impurità, pericolo, minaccia, morte.

Àgnes Hamvas & Hubert Hasler
“Ciò che può essere mostrato non può essere detto” sulla base di questa citazione di Wittgenstein si sviluppa la nuova collaborazione tra Àgnes Hamvas e Hubert Hasler, la quale porta a chiedersi se l’atteggiamento di Wittgenstein nei confronti del linguaggio e dell’immagine cambierebbe come la società attuale, attraverso l’uso di immagini e testi bypassati, oltre ad una visualizzazione al 100% permetterebbe anche una migliore comunicazione.
Il duo di artisti Ágnes Hamvas & Hubert Hasler affronta la mancanza di comunicazione, l’atrofia del linguaggio, la mancanza di contenuto in brevi testi e post. Basato su una frase di un’opera teatrale di René Pollesch “Ti sento ma non ti capisco”.

Vera Klimentyeva
Ma se descrivo una superficie piana, una carta da parati, per esempio: è composta da quadrati puri gialli, rossi, blu, bianchi e neri, quelli gialli non possono essere più luminosi di quelli bianchi, quelli rossi non possono essere più luminosi di quelli gialli. Ecco perché i colori erano ombre per Goethe“.
Ludwig Wittgenstein BF III, 57; MS 173, 13v- 14r
Uno dei primi libri a menzionare il giallo, il rosso e il blu come colori primari è l’opera di Franciscus Aguilonius sull’ottica, pubblicata nel 1613. La prima opera conosciuta che attira l’attenzione sulla possibilità di produrre tutti i colori mescolando il giallo, il rosso e il blu è Experiments and Considerations Touching Colours di Robert Boyle del 1664. Al più tardi con la comparsa delle indagini di Isaac Newton nel 1704, la classificazione precedente fu confutata e fu posta una nuova base per una classificazione alternativa dei colori primari e misti. Se ci si riferisce al fascio di luce colorata, si scopre che ci sono solo tre colori primari: Rosso, Verde, Blu. Ci troviamo così di fronte a un’ambiguità del concetto di colore primario. Nelle sue osservazioni sui colori, Wittgenstein illumina lo spettro dei colori attraverso la scissione spettrale della luce. I suoi punti di partenza sono chiari e scuri, e la sua fissazione per il linguaggio si manifesta anche qui.
Vera Klimentyeva astrae i pensieri di Wittgenstein e visualizza 3 variazioni di luce, apparizioni riflettenti di oro limone, oro bianco e oro rosso, in cui lo spettatore si trova.

Michael Koch
L’intervento di Michael Koch “Wittgensteins ́s Ladder” è la Sliding Door, l’ingresso in una dimensione diversa. Il palese riferimento alla metafora di Wittgenstein di salire una scala è paragonabile alla lettura del Tractatus Logico Philosophicus. L’assurdità della vita è presentata in un ciclo senza fine.

Yukika Kudo
Yukika Kudo ha lavorato con il filosofo Alfred Schmid per creare un dialogo tra Wittgenstein e Moore. Girato nel classico stile bianco e nero, il film suggerisce contemplazione, silenzio, pausa.

Valentina Lapcheva
Secondo Wittgenstein, noi giudichiamo l’INTERNO per manifestazioni frammentarie dell’esterno, ed è per questo che ho usato il frammento della mano benedicente, un dettaglio preferito delle icone ortodosse. Basandomi sulla Sezione Aurea che si manifesta nei nostri corpi, ho calcolato la posizione del gesto esattamente in sezioni verticali. Giudicare in modo nuovo significa creare nuove configurazioni in un gioco linguistico basato su modelli antichi e fossilizzati, su una superficie definibile, così come i suoi eccessi passivi di significato. IL PROBLEMA PRINCIPALE È – Da dove viene la comprensione? Quando “il reale cessa spontaneamente di essere reale, viene re-sintetizzato come tale” e, inoltre, “la realtà dell’altro ci è inaccessibile”, “l’immagine è fuorviante” e “gli aspetti delle cose più importanti della vita rimangono per noi inviolabili nella loro semplicità”- questo significa che la COMPRENSIONE (se c’è) avviene ad un altro livello. Questo è esattamente l’ALTRO piano nella mia “Osservazione dell’Aspetto”, rappresentandolo simbolicamente come un movimento di va e vieni in relazione al piano dell’immagine, e naturalmente spostandosi sull’altra verticale della Sezione Aurea per attirare e focalizzare l’attenzione.

Rafael Lippuner
Rafael Lippuner sviluppa trappole quotidiane che confondono il modo abituale di vedere e guardare le cose. In questo modo, chiede ai visitatori di riflettere e ripensare ai cliché.
Nella sua opera FALLEN visualizza il tumulto del tempo. Evidenti le analogie con la vita di Wittgenstein negli anni Venti, il dopoguerra, l’incertezza, la ricostruzione, il futuro incerto, il fatalismo e la nostra attuale incertezza e mancanza di prospettive.

Svetlana Mirceva
Le opere di Svetlana Mircheva si basano su incontri casuali con cose e parole. Tra rebus e costellazioni cosmiche, intreccia slogan ed esplorazioni informatiche. Il suo interesse principale risiede nelle zone grigie tra realtà e immaginazione. Le narrazioni immaginarie giocano un ruolo importante nel lavoro di Mircheva. Spesso usa il caso, la coincidenza e gli appuntamenti al buio come punti di partenza per le sue opere. Mircheva mette in discussione la nostra fiducia nell’accuratezza, nella chiarezza e nella realtà delle nostre percezioni del mondo come plasmate dalla cultura digitale contemporanea.

Robert Reszner
Robert Reszner definisce i limiti del suo linguaggio come i limiti del suo mondo. Il tentativo di sfuggire a questi confini è tanto infruttuoso nella sua opera quanto il girare le pagine del libro.

Eva Maria Schartmüller
shell shock era un termine usato per descrivere sindromi psichiatriche militari come l’isteria maschile, i disturbi della mobilità come il tremore persistente, i disturbi della deambulazione, del sedersi e dello stare in piedi, i tic, i sintomi della paralisi, ma anche i disturbi del linguaggio. Nella sua installazione video, Eva Maria Schartmüller riprende l’orrore della prima guerra mondiale e le sue conseguenze, come l’avvelenamento da gas mostarda e le conseguenti menomazioni psicologiche e fisiche dei cosiddetti “Kriegszitterer”, reduci di guerra destinati a vagare come relitti incompresi e spesso non curati.

Franz Wassermann
In # WHEN THE RHOMB TRANSFORMS INTO A FIST il gesto politico è al centro dell’attenzione di Wassermann. Gesti che possono determinare il futuro. Mostrare il pollice in un determinato modo era già in epoca romana uno strumento utilizzato per condannare le persone; oggi è usato nel mondo dei social per comunicare ammirazione o antipatia. La sovrapposizione delle immagini trova sulla carta un riflesso della realtà, ma può anche riflettere la sovrapposizione di pensieri nell’opera di Wittgenstein, le contraddizioni, il ritiro.

VERNISSAGE Performances

Laura Rambelli
Laura Rambelli (Ravenna, RA) ha visualizzato il silenzio nella sua performance di apertura, cominciata con un ronzio di api e nebbia d’incenso – quel magico momento di vuoto tra due periodi, il processo ciclico che la natura incessantemente richiede all’uomo.
Infatti, lavorando insieme e non contro questo rumore, improvvisamente diventiamo consapevoli della meraviglia del mondo, “di cui il linguaggio non può parlare”, come dichiara Wittgenstein. Pulire la mente, ascoltare, prendere coscienza, respirare e poi gettare i semi della nuova creazione non è facile. Poi, la sensazione delle prime origini, selvagge, come una rinascita: il corpo si muove in modo nuovo, la voce cambia, c’è una nuova consapevolezza.

NOIMA
Il gruppo di artisti NOIMA dalla Romania sceglie come approccio la loro celebrazione annuale di mezza estate nei Carpazi e il dialogo filosofico sulle forze religiose e spirituali. Nella loro performance di apertura, quattro dei membri — Ciprian Bodea, Cosmin Fruntes, Gherman Dan e Sorin Scurtulescu — hanno utilizzato le ceneri del loro ultimo rituale per dipingere, evocando così poteri arcaici. Un transfer potenzialmente purificatore.


In cooperatione con Austrian Cultural Institute / Milano